Il fascino e la bellezza del teatro vincon di mille secoli il silenzio
VeliaTeatro Festival ha compiuto un quarto di secolo! E una incantevole mostra delle fotografie di Michele Calocero, che ha saputo cogliere negli anni i momenti più significativi ed emozionanti di gesti, pathos ed espressioni degli interpreti, suggella i 25 anni ben portati dalla storica rassegna italiana sul teatro antico e sulla filosofia, la più longeva tra quelle esistenti – dopo il ciclo di rappresentazioni classiche di Siracusa, si intende -, venuta alla luce nell’agosto del 1998 grazie ad amministratori, sovrintendenti e archeologi illuminati e illuminanti per la tutela, la promozione e la valorizzazione di Elea Velia, uno dei siti più importanti al mondo in quanto fondativo della nostra cultura. Essere e divenire, l’eterno e il nulla: intorno a questo conflitto dello spirito si dipana l’Occidente ed Elea, patria di Parmenide e Zenone, rappresenta il polo di questo conflitto. Ben lo compresero in quegli anni Pasquale D’Angiolillo, ideatore del Festival e Assessore alla cultura e al turismo del Comune di Ascea, il Sindaco dell’epoca, Emilio Puglia, Alfonso Andria, Presidente della Provincia di Salerno, Giuliana Tocco Sciarelli, Sovrintendente per i Beni archeologici di Salerno e Antonella Fiammenghi, Direttrice del Parco Archeologico di Velia, alla quale la mostra viene dedicata. Divenuto fin dalla sua nascita un appuntamento annuale imperdibile delle estati asceote ed eleatiche, il Festival ha mantenuto nel tempo, senza alcuna soluzione di continuità, la sua vis attractiva, il suo fascino irresistibile e la sua elevata qualità estetica, scientifica e artistica, proponendo un programma di allestimenti del tutto consoni al contesto “classico”, mitico e filosofico, anzi ideati e concepiti proprio per adattarsi allo scenario naturale e archeologico presente, che si trattasse dell’area sotto la caratteristica Torre Saracena (dove il Festival si è svolto per 20 anni), o del Teatro di età ellenistica di recente recuperato, con l’obiettivo di far rivivere quei luoghi nello stretto connubio originario tra teatro e polis. Tutto merito del suo format collaudato, che ha fatto scuola, e che consente allo spettatore-visitatore di vivere una triplice esperienza: a quella di visitatore del sito e spettatore di spettacolo teatrale che vede protagonisti i più bravi attori della scena italiana e non solo, si aggiunge quella di ascoltatore di una lectio brevis introduttiva tenuta dai maggiori antichisti – filologi, storici, filosofi, giuristi – provenienti da numerosi Atenei nazionali e internazionali, sui diversi temi del mito, della letteratura, del diritto, della filosofia, della storia politica, affioranti di volta in volta dalle pièce in programma. Riportando il teatro e la filosofia nei luoghi “originari”, VeliaTeatro, che già nel nome reca quel legame inscindibile, realizza quella missione che è nelle intenzioni profonde dei suoi creatori: un coro tacito e attento di spettatori vede rappresentati sulla scena, attraverso la voce e il corpo degli attori, la musica e la danza, le parole degli antichi sull’essenza umana, i grandi interrogativi e le grandi problematiche dell’essere e dell’esistere della scena tragica e filosofica o lo sberleffo, il riso e il brio indiavolato della commedia. E ciascuno, vedendo e ascoltando, si interroga e riflette sulle leggi universali che governano gli uomini e le cose.

Angela Iannuzzi 
Responsabile settore scientifico VeliaTeatro Festival