MEDEA E CLITENNESTRA da Dario Fo e Marguerite Yourcenar
Agosto 16, 2021 | 21:00 - 22:30
| €20,00LA VENDETTA È DONNA. E DONNA È LA GIUSTIZIA Lectio brevis di Stefano Pietropaoli, professore associato di Filosofia del diritto all’Università degli Studi di Salerno e docente incaricato presso l’Università di Firenze
A seguire Angela Malfitano MEDEA E CLITENNESTRA
Medea è un monologo che la stessa Franca Rame ha allestito per me. La composizione si rifà alla commedia dell’arte e alla tradizione dei “maggi” umbro-toscani. La lingua è quella che Dario Fo ha lasciato alla storia del teatro: un gramelot umbro-laziale e rinascimentale con il quale Medea vive la sua presa di coscienza. Si confronta con le donne di Corinto e rivendica giustizia per sè, straniera e ripudiata dal marito Giasone come madre e moglie. Clitennestra, la mitica regina di Micene, moglie di Agamennone si presenta davanti a un’immaginaria corte di giudizio dopo aver ucciso il marito e l’amante di lui Cassandra. La rilettura di Marguerite Yourcenar della vicenda ci restituisce una donna forte e innamorata con tutte le sue ragioni e i suoi dolori. Una scrittura lucida per un’anima che scava in se stessa e in chi la sta a guardare, audace e schietta, senza sconti. Ho cercato di restituire una figura di stupore doloroso e di innocenza. Di ironia e candore macchiate da tinte grottesche. La regina Clitennestra si trasforma da barbona di strada ad eroina tragica. La guitta che recita stancamente la sua parte trasforma le sue iniziali leggerezze in parole pesanti. Racconta del tempo dell’abbandono prima, dell’amore per Egisto poi, e infine del ritorno dalla guerra di Troia di un eroe stanco, di un dio caduto: Agamennone. Angela Malfitano